La tradizione dell’espresso, fatto con la macchina o con la moka, dal gusto intenso e dalla classica funzione energetica-eccitante, è una passione di massa per gli italiani che, ogni giorno, consumano circa 70 milioni di tazzine di espresso al bar. Nel mercato mondiale, il caffè costituisce la seconda materia prima dopo il petrolio e si contende il primo posto con il grano tra i prodotti alimentari. Un enorme successo se si considera che il caffè si è affacciato in Europa solo tre secoli fa. Il suo utilizzo supera il miliardo di tazze al giorno e le modalità di gustare il caffè variano non solo di nazione in nazione, ma addirittura ogni città si vanta di un proprio tipico ed esclusivo procedimento di preparazione.

Una leggenda chiamata caffè

Quali le ragioni del successo? Quali le origini culturali del suo consumo? Originaria dell’altopiano etiopico,la pianta del caffè fu esportata in Arabia nel  XIII-XIV secolo dai commercianti di schiavi; il porto principale di esportazione dello Yemen fu Mocha (Mokka), da dove si diffuse nell’area islamica. Qui nasce il culto del caffè anche grazie anche allo sviluppo di una particolare tecnica d’irrigazione adatta alla coltivazione della pianta del caffè. Nel  XVII secolo, i turchi portarono la nuova bevanda in Europa e nel 1645 venne aperta a Venezia la prima casa del caffè, che avrebbe rivoluzionato completamente le abitudini alimentari in Europa. Talmente squisita, la bevanda fu osteggiata dal papa Clemente VIII il quale sosteneva che il caffè fosse una bevanda per gli infedeli, poiché il suo gusto era così buono da essere considerata una bevanda peccaminosa. La chiamava “bevanda di Satana”. Nella cultura islamica esistono molte leggende sul caffè, una di queste narra che intorno all’800 d.c., un pastore abissino che pascolava il suo gregge nei pressi di Moka vide ballare le sue capre tutta la notte dopo aver mangiato delle strane bacche. Lo riferì all’abate Yahia, il proprietario del gregge, il quale diede ordine di bruciare le bacche malefiche. Il fuoco provocò lo sprigionarsi di un intenso e piacevole aroma che fece si che la gente si incuriosisse e raccogliesse i chicchi abbrustoliti che vennero messi in infusione nell’acqua. In questo modo si scoprì che se ne poteva ricavare una bevanda gradevole e rinvigorente, capace di far restare svegli tutta la notte. La bevanda venne chiamata Kahwa, che in arabo significa vino mentre nella versione turca vuol dire stimolante, eccitante. Pare che gli antichi guerrieri arabi mangiassero del pane di caffè in quanto credevano che questo cibo, per la presenza di caffeina, li rendesse più coraggiosi e forti. La lunga storia del caffè dimostra come esso non sia mai passato di moda e, continui a costituire tutt’oggi, un’ingrediente principe in svariate preparazioni, dal pregiato liquore al caffè fino a una buonissima e semplice torta.

Una leggenda chiamata caffè

Pane fatto con il caffè

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