Cera una volta il caffè proibito

Dalle lontane terre d’origine in Abissinia, dalle pregiate culture tropicali alle più comuni confezioni presenti nelle nostre case, il caffè è diventato protagonista della nostra vita quotidiana. Non tutti sanno che anche per il caffè è stata tentata la via del proibizionismo, ma fortunatamente non ha funzionato. Un’esperienza come il consumo di caffè, così piacevole e così diffusa, non poteva non scontrarsi con le esigenze economiche della Germania di due secoli fa che non possedeva nessuna colonia ed era frazionata in innumerevoli piccoli stati. Era il periodo del particolarismo storico e il caffè necessitava quindi di essere importato con una spesa che superava quella di tutti gli altri stati coloniali. I commercianti olandesi e francesi che producevano caffè nelle proprie colonie andavano arricchendosi con l’esportazione, mentre i feudatari tedeschi vedevano andare via dalla propria nazione sempre più capitale.

Il crescente consumo di caffè induceva grosse perdite per le birre tedesche, a tal punto che il caffè venne definito una “bevanda antitedesca”, una bevanda che andava contro il bene della nazione. Fu così che Federico II di Prussia decise di diminuire il consumo di caffè, tassandolo fortemente e istituendo monopoli statali sulla torrefazione e sulla vendita.  Inoltre consigliò ai suoi sudditi di riprendere a mangiare la patriottica e sana zuppa di birra. Doganieri prussiani, che venivano ironicamente chiamati dal popolo “gli arricchiti del caffè”, si diedero da fare per sequestrare tutto il caffè tostato senza concessione. Come ci si doveva aspettare, il monopolio del caffè non ebbe lunga vita; tanto le tasse quanto le minacce sanzionatorie non riuscirono a dare il colpo di grazia al caffè, che continuava a essere ampiamente reperibile nel mercato nero. Ai problemi finanziari della Germania si cercò di riparare con un’altra pianta del tutto inaspettata: la radice di cicoria.

Da questa si ricava una bevanda che è nera come il caffè, ma non ne ha l’aroma tantomeno l’effetto rigeneratore. Con la diffusione di queste bevanda, chiamata dal francese moca faux, il vero caffè divenne un articolo di lusso, degustato solo di domenica. Successivamente il miracolo economico ed il crollo dei prezzi mondiali resero accessibile il caffè a tutti e il caffè è oggi la bevanda più amata dai tedeschi, insieme alla birra. Della serie: che mondo sarebbe senza caffè…?

Per chi volesse approfondire questa ed altre storie sul caffè consiglio la lettura del piccolo, ma interessante volumetto “Caffè, Storia e Ricette” a cura di Enzo Martinelli.

Questo articolo è relativo a: libri - storia del caffè

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